Dopo la foto di gruppo, a prova di quanto ci si possa divertire oltre che a godere dello splendido panorama una volta raggiunta la meta, pubblichiamo questo video, lasciando di proposito l'audio originale con la speranza di far sorridere anche chi ci segue.
Un ringraziamento speciale va fatto ai ragazzi proprietari dell'asina che "fidandosi" hanno acconsentito all'amico Alfio di "farsi guidare dal quadrupede" che con tranquillità è stata al gioco...
La cima si raggiunge con una strada che parte dal comune di Cernobbio sul lago di Como, passa dalle frazioni Rovenna e Madrona e sale per circa 17 km, sino alla vetta del Monte (1325 metri), una strada stretta e tortuosa, ma con meravigliosi punti panoramici su Como, sul lago e sui monti circostanti. La strada, nel tratto compreso tra il cimitero di Rovenna e la vetta, fu realizzata durante la prima guerra mondiale nell'ambito dei lavori di realizzazione della Frontiera Nord, il sistema difensivo popolarmente noto come "linea Cadorna"; ancora oggi, nei pressi del cimitero di Rovenna, si può vedere il cippo che indica l'inizio della strada e, poco oltre, la catena che limitava l'accesso alla zona militare. In alcuni punti panoramici, ma specialmente in vetta nelle giornate terse si gode di un'ampia visuale sul lago e si scorgono le montagne (fino agli Appennini e al Monviso) al di là della pianura padana.
Sulla sommità sono presenti un santuario dedicato alla Beata Vergine che è punto di riferimento per la comunità della Beata Vergine del Bisbino, documentato a partire dal XIV secolo e indicato sulla mappa teresiana di Rovenna, una stazione meteorologica ed un ristorante. All'interno del Santuario abbiamo una bella statua della Madonna in marmo bianco di autore ignoto attribuita alla scuola di Leonardo da Vinci e tanti ex voto donati alla Madonna da soldati scampati nella seconda guerra mondiale.
Al di sotto del santuario è stato realizzato un complesso osservatorio d'artiglieria in caverna, mentre negli immediati dintorni, si trovano diverse trincee e due appostamenti d'artiglieria: il presidio era destinato a sorvegliare e battere la valle di Muggio, la conca di Mendrisio e le pendici meridionali del monte Generoso.
La vetta del monte è circondata da un bosco di abeti, risultato di un rimboschimento effettuato negli anni trenta del XX secolo.
La redazione
Kammiteam
La cima si raggiunge con una strada che parte dal comune di Cernobbio sul lago di Como, passa dalle frazioni Rovenna e Madrona e sale per circa 17 km, sino alla vetta del Monte (1325 metri), una strada stretta e tortuosa, ma con meravigliosi punti panoramici su Como, sul lago e sui monti circostanti. La strada, nel tratto compreso tra il cimitero di Rovenna e la vetta, fu realizzata durante la prima guerra mondiale nell'ambito dei lavori di realizzazione della Frontiera Nord, il sistema difensivo popolarmente noto come "linea Cadorna"; ancora oggi, nei pressi del cimitero di Rovenna, si può vedere il cippo che indica l'inizio della strada e, poco oltre, la catena che limitava l'accesso alla zona militare. In alcuni punti panoramici, ma specialmente in vetta nelle giornate terse si gode di un'ampia visuale sul lago e si scorgono le montagne (fino agli Appennini e al Monviso) al di là della pianura padana.
Sulla sommità sono presenti un santuario dedicato alla Beata Vergine che è punto di riferimento per la comunità della Beata Vergine del Bisbino, documentato a partire dal XIV secolo e indicato sulla mappa teresiana di Rovenna, una stazione meteorologica ed un ristorante. All'interno del Santuario abbiamo una bella statua della Madonna in marmo bianco di autore ignoto attribuita alla scuola di Leonardo da Vinci e tanti ex voto donati alla Madonna da soldati scampati nella seconda guerra mondiale.
Al di sotto del santuario è stato realizzato un complesso osservatorio d'artiglieria in caverna, mentre negli immediati dintorni, si trovano diverse trincee e due appostamenti d'artiglieria: il presidio era destinato a sorvegliare e battere la valle di Muggio, la conca di Mendrisio e le pendici meridionali del monte Generoso.
La vetta del monte è circondata da un bosco di abeti, risultato di un rimboschimento effettuato negli anni trenta del XX secolo.
La redazione
Kammiteam
Nessun commento:
Posta un commento